Partiamo dalla prima pagina di quaderno della 1° elementare con un IO grande e decorato…le righe di vocali e consonanti, le prime parole, i pensierini….passando poi al diario segreto, ai temi, alle frasi scritte sui diari degli amici, alle tesine…e poi gli appunti presi in classe o all’università, le cartoline spedite dalle vacanze, le lettere scritte al fidanzato! INCREDIBILE!!!! Si scrivevano le lettere! I biglietti rubati…aaaah che tuffo al cuore! Passando alla fase più “pragmatica”: l’agenda,gli appuntamenti, le liste (dei libri,della spesa,degli invitati…o le ricette se preferite!)…per poi tornare alle “paginette di a,e,i,o,u” di nuovo in prima elementare…anche se stavolta le ammiri,non le fai tu!
Questo è tutto quello che mi viene in mente se mi chiedessero:
QUANTO E COSA HAI SCRITTO FIN’ORA, CARTA E PENNA ALLA MANO?
Sicuramente una visione piuttosto romantica oltre il tecnicismo della scrittura in se’. Ma volendo per un attimo scostare il velo di nostalgia, potrei affermare con certezza quasi totale che questo rapido excursus faccia “ancora”parte della memoria storica della mia generazione.
Non di rado mi è capitato di sentir dire all’ingresso di un cliente in negozio:- CHE BUON ODORE DI CARTA! – oppure – AVETE PENNE CALLIGRAFICHE?-, e ancora – SONO ARRIVATE LE AGENDE? IO PREFERISCO SCRIVERE!-…-AVREI BISOGNO DI UN TACCUINO PICCOLO CON ELASTICO -,infine – CI SONO ANCORA BUSTE E CARTA DA LETTERE?– Questi clienti sono a volte adolescenti, nella maggioranza dei casi adulti “più o meno avanzati”,che nonostante “digitino” con scaltrezza, si concedono ancora il piacere di scrivere, qualsiasi cosa si possa o debba scrivere! Perchè effettivamente così è: la scrittura a mano libera è per molti un piacere, un modo di esprimersi attraverso il pensiero e la grafia, curata inconsapevolmente secondo la propria personalità! La calligrafia in qualche modo parla di noi, della nostra sfera emotiva, c’è sicuramente un valore aggiunto nella parola scritta a penna su carta, piuttosto che su una tastiera! Ma non è solo questo: diversi studi in ambito di neuropsicologia e psicologia cognitiva affermano con evidenza che lo scrivere a mano sia un ottimo metodo per allenare la memoria, poiché sia l’atto dello scrivere che lo sguardo convergono entrambi sulla punta della penna,che diventa punto di convergenza multisensoriale: quest’ultima viene invece a mancare digitando su una tastiera ,dal momento che come tutti avremo provato, lo sguardo volge spesso altrove, creando di fatto “un’incongruenza” tra attenzione visiva e attenzione manuale. La scrittura obbliga a selezionare e rielaborare le informazioni, ecco perchè la memoria ne trae vantaggio! Ed ecco perchè spesso mi ritrovo a “rimproverare” i miei figli, che senza dubbio sono schegge dei touch-screen, ma a volte non riescono a prendere appunti a scuola! Proprio perchè non allenati, sia nello scrivere in corsivo (dal latino currere: che corre,scorre), sia nel focalizzare l’attenzione! Per non parlare della “mancanza di poesia” (tornando alla mia visione romantica!) dei messaggi sui social, su whatsapp…ma veramente si potrebbe inneggiare “MA CHE NE SANNO I 2000”,non solo per il walkman o Fiorello al Karaoke !!! Insomma, nell’era in cui sembra irrinunciabile essere veloci, multitasking e tecnologicamente all’avanguardia, potremmo fermarci ogni tanto a “rilassarci”, non solo leggendo un bel libro, magari scrivendo anche qualche pensiero, una lettera…un bigliettino! Fa bene, ragazzi,
tanto quanto essere veloci: vi insegna il valore dell’ ESSERE MENO VELOCI! Attenzione, memoria…e cuore!